L'interno

La struttura è quella tipicamente controriformistica, il cui esempio più noto è il Gesù di Roma, a tre navate separate da pilastri ma comunicanti in modo da unificare lo spazio e l'unità dei presenti, con transetto leggermente sporgente

 la cupola: i pennacchi sono dipinti a chiaroscuro da Bernardino Bison e rappresentano gli Evangelisti

san Marco col leone

san Giovanni con l'aquila

san Luca col bue

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san Matteo con l'angelo

L'altar maggiore

 l'abside è appena del 1842 con affreschi del muranese Srbastiano santi l'autore dell'abside di s Antonio taumaturgo

le statue dell'altare rappresentano Santi gesuiti, è dell'ultimo quarto del Seicento

Il transetto

i due sontuosi altari sono dedicati a s Ignazio di Loyola e san Francesco Saverio

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 l'altare di S Ignazio di Loyola del 1689 dono della famiglia Conti racchiude una pala restaurata di recente che è stata attribuita  anche al Guercino raffigura l'Apparizione di Cristo a S Ignazio

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 l'altare di s Francesco Saverio

 la reliquia del Beato Monaldo da Capodistria

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