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dialetto:plurali

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 +~~NOTOC~~
 +======  Vocabolario triestino - italiano ======
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 +^  Navigazione ipertestuale nel sito atrieste.eu  ^^^^^^
 +|[[dialetto:indice|Il vocabolario]]|[[:start#il_dialetto|Dialetto: pagine Wiki]]|[[https://www.atrieste.eu/Forum3/viewforum.php?f=23|Forum: il dialetto]]|[[:start|Pagine Wiki: indice]]|[[https://www.atrieste.eu/Forum3|Forum: indice]]|[[https://www.atrieste.eu|aTrieste.eu: home page]]|
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 +====== Note sulla declinazione dei sostantivi e degli aggettivi ======
 +Nei vocabolari, quando una parola si declina al plurale o al femminile, compare sempre, come base, la forma maschile singolare. Abbiamo raccolto qui alcune regole che possono aiutare chi non parla il dialetto a declinare una parola o, soprattutto, a trovare sul vocabolario una parola letta o sentita declinata. Nel riportare le forme non abbiamo fatto riferimento solo al dialetto //“duro e puro”//, ma anche a forme più italianeggianti che si vanno sempre più diffondendo. Nessun intento, quindi, di codificare delle regole, ma solo di raccogliere quelli che ci sono sembrati gli usi correnti.
  
 +Se le parole terminano in vocale:
 +  - Generalmente le parole che terminano per **o** sono maschili singolari e fanno il plurale in **i**. Quelle che terminano in **a** sono femminili e fanno il plurale in **e**; la sostituzione della vocale terminale **a↔o** ne cambia, se è il caso, il genere: per esempio //capo → capi → capa → cape, nono → noni → nona → none,// … . Ci sono, naturalmente delle eccezioni: //balista// è maschile e fa il plurale in //balisti//, //deca// e //gua// sono maschili e sono indeclinabili; //imbriaghela// e //mona// possono essere sia maschili che femminili e fanno al plurale //imbriaghele// e //mone//; //saltimpanza// è indeclinabile.
 +  - Non risultano, invece, parole di genere femminile che terminano in **o**. Alcune che figuravano come tali in precedenti edizioni del vocabolario erano conseguenze di errori.
 +  - Più complesso sembra il caso in cui la parola termina in **e**. Sono indeclinate nel passaggio da maschile a femminile ed al plurale terminano in //i//, indipendentemente dal genere: //fulminante → fulminanti, intrigante → intriganti, pese → pesi, pevere → peveri, sbigolite → sbigoliti, soranome → soranomi, stante → stanti, vanzu­me → van­zumi…//. Invariato è il plurale, invece, quando si tratta di parole composte la cui seconda parola è già al plurale: //butacarte, scansafadighe, taiaforfe, tazaanime// … . Invariata resta la parola //pie//.
 +  - Ci sono, poi, parole che terminano, al singolare, in //i//; sono indeclinabili: //basabanchi, cimberli, popoci, rompi, tananai, timestufi, zavai,// … 
 +  - Le parole che terminano in **u** sono indeclinabili: //babau, fifiu, pipiu//. I participi passati in **…u** sono trattati nel punto successivo.
 +  - Ci sono i participi passati che derivano dalla perdita della desinenza **…do**: //amado → amà, batizado → batizà, bevudo → bevù, pia­su­do → piasù, vignudo → vignù// … Al plurale maschile aggiungono la **i**: //amai, batizai, bevui, piasui// …. La perdita della desinenza si ha solo al maschile; al femminile sempre //…ada// o //…uda// e, al plurale, //…ade// o //…ude//
 +  - Le altre parole che terminano con una vocale accentata sono indeclinabili: //satò, zità,// …. 
 +  - Le parole che terminano in //…cia// e //…gia//, i cui plurali sono croce e delizia della lingua italiana perché non si sa mai se vogliono la i o meno, in dialetto fanno il plurale, se esiste, sempre in //…ce// e //…g//e: //canocia → canoce, ongia → onge, pus’cia → pus’ce, recia → rece, tecia → tece,// … .
 +  - Le parole che terminano in **…ca**, fanno, di norma, il plurale in //…che// //(flica → fliche)// e quelle che terminano in **…co** lo fanno in …chi, anche se per alcune ormai è diffusa la versione italianeggiante in //…ci// (//astico → astichi//, ma //elastico → elastici// e //sufistico → sufistici//).  
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 +Moltissime parole terminano in consonante.
 +  - Terminazione in **c dura**: sono parole di genere maschile, per lo più anche se non esclusivamente, di origine tedesca o slava, e restano indeclinate: //clabuc, pec, rusac,// … . Qualcuna accetta anche un plurale italianeggiante in //…chi: pirulic → pirulichi, sluc → sluchi, scric → scrichi, zacagnac → zacagnachi//.
 +  - Terminazione in **__c__ dolce**: se sono di origine onomatopeica, come //plo__c__//, restano invariate, se sono troncature di parole neolatine, fanno il plurale aggiungendo la i, //mostri__c__ → mostrici, scarabo__c__ → scaraboci, strafanic → strafanici//,  se esiste un  femminile lo fanno in //…cia// e al plurale in //…ce//; alcune ammettono anche per il maschile la finale in //…cio//; così //mostri__c__//, che si può trovare anche come //mostricio//, al femminile fa //mostricia// ed al plurale //mostrici// e //mostrice//
 +  - Ci sono parole che terminano in **f** (//calif, cuguluf, puf, slaif,// …) che sono indeclinabili. La parola //cif// può fare al plurale //cifi//
 +  - Numerosissime parole terminano in **l**. La regola generale è che se il maschile singolare termina in l, il maschile plurale sostituisce la l con la i, il femminile singolare aggiunge la a, il femminile plurale aggiunge la e: //papagal → papagai → papagala → papagale, pisdrul → pisdrui → pisdrula → pisdrule,// … . Ci sono, naturalmente, molte eccezioni; //chifel, stifel, tartaifel//, di origine tedesca, restano indeclinate, mentre //fil// fa al plurale //fili//… .
 +  - Terminano in **m** poche parole (//brum, sbrataverum//,…) e sono indeclinabili.
 +  - Terminazione in **n**: se di genere maschile fanno il plurale in //…ni//, al femminile, se è il caso, terminano in //…na// ed al plurale in //…ne//: //teston → testoni → testona → testone//. Importantissima eccezione la parola //man//, che è indeclinabile.
 +  - Terminano in **r** moltissime parole maschili singolari. Il plurale si fa, di regola, aggiungendo la i, il femminile singolare e plurale aggiungendo la a o la e rispettivamente. Anche in questo caso ci sono le eccezioni; indeclinabili sono //angar, asur, caiser, smir,// … .
 +  - Le parole che terminano per s sono, di norma indeclinabili: //apis, garas, lais, pens, straus, tarlis, tus …// . Fanno eccezione //bu__s__// che, derivando da //buso//, si declina come quest’ultimo e //mus//, l'asino, che fa //mus → musi → musa → muse//.
 +  - Terminano in t molte parole di genere maschile che restano indeclinate: //amblet, flit, gloriet, marot//; alcune si declinano aggiungendo la i: così //misiot// fa //misioti//, //scagot// fa //scagoti//, e così via.
 +  - Le parole che terminano in **z**, come quelle in s, restano o indeclinate, se di origine slava o tedesca (//brivez, bubez, chez, clanz, presniz, viz,// …) o declinate al solito con l’aggiunta delle tre terminazioni vocaliche //…i, …a, …e//: //fioluz → fioluzi → foluza → fioluze, ominaz → ominazi, sghiribiz → sghiribizi, tremaz → tremazi,//… 
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