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Il castello di san Giusto
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Gli stemmi dei Capitani sui bastioni
i Capitani imperiali, in particolare il Capitano Hoyos, misero i propri stemmi sui bastioni. Ancora visibili, soprattutto dove sono stati liberati da edera e vite vergine I dati anche qua in forum https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic.php?f=6&t=6313
Sempre Hoyos:
Castello militare e carceri
Una volta trasferiti i Governatori, il castello rimase adibito ai soli usi militari, tenendo conto che comunque in città c'era pure la Caserma Grande.
Si accumularono edifici e sovrastrutture e venne in parte adibito a prigioni
Modifiche del primo Novecento
Dopo la prima guerra mondiale, dopo lunghe trattative , nel 1930 il castello venne trasferito al Comune di Trieste, che da anni ne sosteneva il diritto di proprietà in quanto costruito su terreni comunali e con corvées di cittadini.
Smilitarizzato, vennero tolte le sovrastrutture ottocentesche e restituito all'aspetto medieval-rinascimentale. Il Cortile delle milizie venne adibito a teatro estivo all'aperto con la costruzione di un palcoscenico.
negli edifici venne costruito un ristorante la Bottega del vino e un locale per danze venne creato il Bastione fiorito, tutti ripresi nel secondo dopoguerra.
La seconda guerra vide un secondo episodio militare, al 1° maggio del 45 con i tedeschi asserragliati nel castello che si arresero ai militari neozelandesi.
Restauri recenti
Il castello federiciano trasformato in museo ospita soprattutto l'armeria, le collezioni Caprin e mostre temporanee.
Dopo anni, recentemente sono stati fatti restauri ed il castello è stato ufficialmente riaperto.
Dal cortile si accede pure ai sotterranei che ospitano il Lapidario tergestino ( incluso nella visita del Castello) e al Museo Alinari ( visita a parte) nella zona dell'ex bastione fiorito
Visite
L'attuale visita prevede il giro del castello ed i bastioni, l'edificio federiciano con la sala Caprin e l'Armeria, il Lapidario tergestino. A parte, il museo Alinari.
All'ingresso, il vecchio Melone, acroterio a spicchi sormontato dall'alabarda che doveva trovarsi in origine in cima al Campanile di san Giusto, crollata la prima cuspide per anni era esposto dapprima come si vede dalle vecchie stampa sul sagrato, poi all'Orto Lapidario
Adesso è stata esposta anche una campana settecentesca proveniente dall'orologio della torre del Porto
un'altra trecentesca era esposta e poi è stata ritirata
La cappella dell'edificio federiciano
con una statua di apostolo verniciata che un tempo si trovava sulla facciata della Cattedrale
e sulla chiave di volta lo stemma AEIOU di Federico III
alla base dei costoloni delle volte gotiche, testine
sull'angolo, all'accesso, uno stemma biancorosso dell'Austria. Dietro, si vede il melone a spicchi
L'armeria
ai piani superiori, nel cosiddetto Quartiere del Capitano, oltre ad alcune sale con camino e qualche mobile vi è una collezione di armi, bianche come spade e alabarde, e da fuoco, fucili e contenitori per polvere da sparo. Queste armi non sono necessariamente legate alla storia del castello.
Non esposto, invece, il morione con un'alabarda che era un tempo perfino sulle guide stampate del Castello
all'arrivo, si è accolti da un melanconico san Sergio medievale
Gli appartamenti del Capitano, com'erano appena ricostruiti
a destra, nella vecchia foto sembra essere esposto un piviale, forse quello che si trova ora al Museo diocesano
Adesso, infatti, la sala si presenta così
un dettaglio di arredi in una saletta non sempre aperta
Alcune salette attigue contengono materiale relativo alla storia della Cattedrale, con frammenti e disegni dell'antico appresco quattrocentesco dell'abside, distrutto a metà ottocento, e modellino e progetti della nuova abside, in particolare quello di Guido Marussig che, pur essendo notevole, non venne scelto per lo stile troppo personale che si riteneva non fosse del tutto in accordo col resto.
il frammento col Cristo attualmente tolto
il disegno dell'antica abside anche questa ritirata
il modellino di Marussig e dei suoi angeli
Nei sotterranei il lapidario tergestino
Si trova il lapidario tergestino presentato in dettaglio in una pagina a parte.
Il Cortile delle milizie
Un tempo utilizzato per spettacoli, ora è stato restaurato,
com'era prima dei restauri
sulla parete della Casa del Capitano sono murate alcuni bassorilievi:
la Madonna di Grignano (foto)
proveniente da santa Croce, romanica.
la lapide di Ser Vilan Bachin, bon triestin del 1438
Iesus Christus. Questa arma de ser Vilan de Bachin de Trieste bon citadin
Rutteri ha fatto delle ricerche e ci racconta la sua storia, che aveva casa in quel di Roiano , da cui il bassorilievo venne donato dal proprietario nel 1904 ai civici Musei e messa nel Castello nel 1936. Ser Vilan aveva vigne, case in Piazza Vecchia, rione di Mercato.. aveva una figlia Caterina che sposò un Giuliani patrizio e poi un Bonomo, un altro figlio Giannantonio sposò una de Leo…
Il leone sulla scala proviene da villa Rossmann di Ponziana , è stato donato nel 1924 ai Musei civici dal conte Giuseppe Brunner Muratti e messo per decorazione nei lavori del castello negli anni Trenta. Per la datazione… Nessuno si è azzardato a datarlo, anche visto il suo stato di conservazione (sarà medioevale tra XIV e XVI sec.?
Nelle altre nicchie, stemmi di capitani, lapidi commemorative.. alcune vere da pozzo
una lapide senza cartellino alquanto usurata che presenta una misura standard per pezze di tessuti, la cosiddetta pertica triestina che un tempo era murata sulla porta di Riborgo, demolita nel 1784 assieme alle mura per ordine di Maria Teresa
in stagione, sulle pareti fioriscono tante piante di capperi
L'atrio
Venne costruito nel 1557 per proteggere il precedente ingresso quattrocentesco alla casa de Capitano, a cui si accede da un arco a sesto acuto. Questo aveva due ingressi, uno più ampio ed uno più piccolo, rivolti verso il piazzale, che ora sono al primo piano per gli scavi novecenteschi, mentre l'ingresso con rampa attuale con ponte levatoio risale al 1590 ed è rimasta l'unica porta attualmente aperta.
Contiene informazioni sulle Tredici Casade, in quanto conserva la ruota con gli stemmi che si trovava nel monumento alla dedizione del 1882, e diversi stemmi della Casade
Alcuni stemmi asburgici, della città
e fredericiani ?
Un leone marciano “in moleca” del 1753 proveniente dal confine con i territori veneziani ( uno simile all'orto lapidario)
l'altro leone di tipo veneziano, andante,veneziano è invece uno stemma di una famiglia patrizia veneta, i Boldù e proveniente da Rovigno fine XVI secolo
ed uno stemma a gigli di Francia che dovrebbe essere di Filippo d'Alençon Filippo d'Alençon, patriarca d'Aquileia alla fine del trecento, probabilmente lo avranno messo nel breve periodo in cui Trieste passò alle dirette dipendenze dal Patriarcato un paio di anni prima di passare agli Asburgo anni 80 del Trecento
Sul fondo, i restaurati automi Micheze e Jacheze (o Mikez e Jakez) del Municipio e la campana
Per la loro storia ed altre immagini leggere qua: https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic.php?f=9&t=878
Fra l'atrio e il castello, alcuni cannoni con fusto e le ruote nuovi e palle di cannone di pietra, provenienti da castelli della zona.
A proposito di campane, sono comparse esposte al castello queste due campane, probabilmente una religiosa del Trecento ed una civile del Quattrocento La seconda, di cui si vede l'altro lato, dovrebbe essere settecentesca
Le mostre al castello
Negli ultimi anni sono state tenute al castello le mostre sul Medioevo,
https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic.php?f=49&t=3173
sui Serbi a Trieste,
https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic.php?f=48&t=4374
sugli Armeni a Trieste anno 2008
https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic.php?f=49&t=2840
su Cavour,
https://www.atrieste.eu/Forum3/viewtopic.php?f=69&t=5000
sulla collezione di glittica dei musei civici, settembre 2011
Anni prima ospitò, con grande successo, la mostra sull'oro del Perù.
Collegamenti ad altre pagine
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