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Possiamo metterne tante, ma nulla sostituisce una visita reale, in cui si vede… “much much more!”
La collezione grecoromana
I bronzetti
I Lari
Statuette di divinità protettrici della casa
statuetta di un lareritrovata a Grado e attribuita all'Italia meridionale
un'altra statuetta di un lare
un Lare più piccino
Le divinità
Statuetta di Hercules Bibax proveniente dalla stipe di Gretta
Altra statuetta di Hercules Bibax proveniente dallo stesso sito
sempre Hercules
Minerva
Minerva
una Fortuna
Apollo
Hermes- Mercurio
Portafortuna di tipo fallico in bronzo
Iscrizioni e bassorilievi
Dedica al dio Timavo, originale: copia alle bocche del Timavo a Duino
Dedica a Quinto Petronio Modesto recuperata nel Teatro romano, una delle tre conservate: un'altra al Lapidario Terestino e la terza al teatro Romano stesso: questa è parzialmente ricostruita in gesso
Sotto la dedica a Petronio Modesto, i due rilievi di Amazzonomachia ( battaglia contro le Amazzoni) di provenienza attica ma trovate ad Aquileia: erano state utilizzate, a rovescio, nel pavimento della Cattedrale trecentesca
i due rilievi, un tempo blocco unico
il rilievo di destra
Lucerne
Una vasta collezione di lucerne di terracotta di provenienza varia: quelle dei recenti scavi sono o in studio o esposte nell'antiquarium di via Donota
la vetrina delle lucerne; altre nelle cassettiere
una Selene/Iside
una con simboli cristiani
con candelabro a sette bracci
con marchio della fabbrica
con Dioniso- Bacco su carro tirato da pantere
Pegaso il cavallo alato
con immagini di gladiatori
Ercole che uccide l'idra di Lerna
ci sono anche lucerne di bronzo
Vetri
Una sezione dedicata ai vetri
la vetrina dei vetri
frammento di vetro co decorazione in oro
vetro “ a mosaico” quello che adesso è più o meno la murrina, una tecnica usata dai romani anche ad Aquileia Questa proviene dalla collezione Sartorio ed è stata ritrovata ad Aquileia nel 1889: la datano alla metà del I secolo d C.
balsamari
vetri tardoimperiali
vetri altomedievali
questa dovrebbe appartenere alla collezione Sartorio
urne cinerarie, alcune ancora con ossa dei defunti dentro
Sculture
Una sala dedicata a statue e in particolare teste romane. Non di provenienza locale, ma dal mercato antiquario di un tempo.
Sala 1
La prima sala è dedicata alla scultura e alle divinità. I reperti esposti sono prevalentemente privi di notizie sicure circa la provenienza. I confronti suggeriscono sia l'ambito regionale, principalmente Aquileia e il suo territorio, sia, in qualche caso, un ambito più ampiamente “mediterraneo”, soprattutto orientale. Quest'ultimo testimonia l'importante ruolo svolto da Trieste nel circuito commerciale e collezionistico, particolarmente nel corso dell'Ottocento e del primo Novecento. I reperti provengono in gran numero da Aquileia, soprattutto in seguito all’acquisto nel 1870 da parte del Comune della ricca collezione di materiali archeologici di quell’antica città, riuniti dal farmacista triestino Vincenzo Zandonati (più di 34.500 reperti)
una parte delle teste
La testina della foto è attribuita a Ottavia, la figlia dell'imperatore Claudio che venne fatta sposare a Nerone (salvo ripudiarla e ucciderla per sposare Poppea..)
divinità femminile di vaga ispirazione prassitelica
possibile ritratto di Caligola parzialmente scalpellato per “damnatio memoriae” rinvenuto nel Settecento in Dalmazia
bassorilievo proveniente dalla Turchia, in cui si celebra la conquista della Germania da parte di Caligola
testa di prete egiziano epoca romana
l'imperatore Lucio Vero da bambino
Testa di donna del III secolo d C, con pettinatura sul tipo delle donne dei Severi, trovata negli scavi del 1886 a san Sabba presso il mare
statua di alabastro,di provenienza aquileiese, testa e braccia erano di latro materiale e si vedono gli attacchi che li collegavano
testina di Zeus- Giove
mano di Poseidone Nettuno con delfino
Ercole o Dioniso
Giano bifronte
Priapo
Afrodite
Afrodite
divinità di profilo
testa
statue al centro della sala
Interessanti alcuni reperti collegati al mondo dei gladiatori, oltre alle lucerne con immagini di gladiatori c'è questo rilievo
è un reziario in combattimento contro due avversari, si vede solo q uellod i destra, e ne celebra ( in greco) la vittoria
Ornamenti e gioielli
Oggetti di uso comune e gioielli, dall'ambra alle gemme, spesso incastonate in anelli ottocenteschi della collezione Sartorio. terrecotte, , spilloni, aghi…
anello di montatura ottocentesca , della collezione Sartorio, con un'ametista raffigurante Tyche, la Fortuna attribuibile al I secolo d C
un Hermes Mercurio
Venere di ambra
spilla di osso o avorio con Venere
la sala della vita del mondo romano
gemma con Poseidone
collana e corniola
onice col ratto del Palladio
gli spilloni di osso
cucchiai
frammenti di affreschi murali
una parte dedicata a vasi e stoviglie di uso comune e da tombe, fra i queli i diversi tipi di “ terre sigillate” termine che descrive stoviglie in terracotta con una particolare copertura liscia, gli esperti ne distinguono l a provenienza a seconda dell'aspetto
aryballos è la forma di questo vasetto che proviene dal gruppo di tombe di epoca romana dalla necropoli di san Servolo
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museo_storiaearte_gr.1493657262.txt.gz · Ultima modifica: 09-03-2024 07:41 (modifica esterna)