Memorie asburgiche
La Lanterna
Era il primo faro del porto sette-ottocentesco
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È molto difficile trovare immagini della prima lanterna, fatta costruire da Maria Teresa. Infatti questa lanterna venne sostituita nel 1833 dall'attuale lanterna (architetto Pertsch). Quest'ultima, alta quasi 35 metri, aveva una portata di una quindicina de miglia marine. Erano pittoreschi gli avvistamenti: alla venuta di una piroscafo venivano issate delle bandierine sui pennoni, mentre quando arrivavano bastimenti a vela si appendevano delle palle nere ad una lunga asta.
Alla base della lanterna sta un vero e proprio fortino, detto Torre massimiliana (Massimiliano di Miramare non c'entra), che dava la possibilità di controllo e difesa a 360°. Sembra che altre due massimiliane fossero una a Roiano, sopra al Lazzaretto nuovo, e una a S. Vito, nei pressi dell'attuale via Bellosguardo. Il coordinamento delle tre dava il controllo completo del golfo.
La Lanterna funzionava ad olio, ma nel 1860 si passò al petrolio.
Era in uso a fine 800 di segnalare il mezzogiorno con un colpo di un cannone che stava alla base della lanterna. Dopo la costruzione del Faro della Vittoria, la Lanterna è andata in disuso. Spenta nel 1969 è rimasta abbandonata per lungo tempo. Nel 1992 è stata risistemata dalla Lega Navale di Trieste che ne ha fatto la propria sede. purtroppo il gruppo lampade era finito ad altro museo navale e solo di recente è stato riportato a Trieste
NB: il popolare bagno alla lanterna, per decenni gratuito e col muro divisorio fra uomini e donne tuttora conservato, e detto anche Pedocin si trova accanto
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