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la leggenda nera

Accanto alla popolarità della chiesa in occasione della festa della Madonna della salute, in novembre, la chiesa di S Maria Maggiore ha anche una sua leggenda nera, collegata ai Gesuiti, i fondatori della chiesa e del collegio a fianco. I Gesuiti vennero fatti venire a Trieste nel XVII secolo indubbiamente per contrastare il diffondersi della Riforma e accanto alla chiesa fondarono il Collegio, come scuola , per difendere le dottrine ortodosse. A Trieste c'erano già francescani e domenicani e sembra che il Comune tentasse di opporli ai nuovi venuti. I gesuiti dal canto loro, a causa della loro gran dotazione di beni (fra cui i territori del Coroneo dal vescovo Cron di Lubiana) e della loro strategia di cercar di convertire le popolazioni attraverso le classi dirigenti, non erano sempre bene accetti e nel 1773 la congregazione venne soppressa. Successivamente la storiografia ottocentesca accentuò l'ostilità ai gesuiti sia in quanto gli irredentisti massoni e anticlericali bollarono come imposizione imperiale d'oltralpe sia al contrario come emissari italiani.

L'inizio della leggenda nera inizia da un articolo del Piccolo del 16 dicembre 1883, appunto nel pieno periodo di opposizione al rientro dei Gesuiti a Trieste: Gli scheletri nel sotterraneo della chiesa dei gesuiti, parlando di “pozzi, trabocchetti murati, celle nicchie, massi, sinuosità, tortuosità” ed accenna a “ arbitrii, soprusi, violenza, tortura”. Nel 1884 Antonio Tribel pubblicò Una passeggiata storica per Trieste nella quale si trovano delle decrizioni molto gotico-romantiche: “ un'alta e cupa torre- la cd torre del silenzio, vicino all'abside- una scala a spirale, nicchie profonde… nicchie e gallerie forse destinate a deposito di morti ingombre di ossa e frammenti di casse tarlate dal tempo e dall'umidità, teschi, costole, tibie,.. casse da morto… e conclude “nessun cenno storico di qualche importanza autorizza ad appoggiare le supposizioni di azioni crudeli commesse nei sotterranei”. ( ovviamente, fino ai primi dell'800 si usava seppellire i morti di importanza nel sottosuolo delle chiese..) nel maggio giugno 1927 il Piccolo riprende l'argomento con ” scheletri sparsi qua e là, camere mortuarie, tombe destinate alla sepoltura dei padri gesuiti .. nicchie con sedili circolari muniti dei anelli di ferro, una torre del silenzio, un pozzo delle anime, un vano detto rifugio dei peccatori e una camera rossa “ e suggerisce che potevano esser stati usati dall'inquisizione ( che peraltro a Trieste all'epoca nemmeno c'era!)

I primi rimaneggiamenti dei sotterranei sono avvenuti negli anni 60 quando, per mettere il riscaldamento nella chiesa, sono stati modificati i pavimenti. Dagli anni 80 in poi diversi scavi ed esplorazioni sono stati condotti, in particolare nel libro di Armando Halupca I sotterranei di Trieste Indagini ed esplorazioni Il complesso dei sotterranei di s Maria Maggiore 1988 e della cd camera rossa e tutto il folclore allegato non è apparso nulla! ( sembra che i sotterranei fossero principalmente delle camere per regolare la pendenza della chiesa, costuita sul fianco di una collina. Certo, violenze e orrori al carcere dei Gesuiti ce ne sono state sicuramente, ma sono avvenute durante la II guerra quando vi operarono i nazifascisti e al contrario la soffitta della chiesa- visitabile- mostra ambienti usati per ricoverare persone in fuga dal regime nazifascista.

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I sotterranei, visita

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pages/leggenda.txt · Ultima modifica: 09-03-2024 07:44 (modifica esterna)

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