Le mummie del Museo
UN SARCOFAGO TORNATO DALLA CINA
Uno dei tre sarcofagi in legno stuccato e dipinto della Collezione egizia triestina. Appartenne, come si rileva dai testi geroglifici, al porta-incenso del tempio del dio Ammone, di nome Pa-sen-en-Hor (nome che significa fratello del dio Horus). Di ottima fattura, è pervenuto a Trieste alla metà dell’800 ed è completo dell’involucro, pure esso dipinto, e della sua mummia ancora completamente bendata, fatto molto raro. È quello che molti ricordano al Museo di Storia Naturale, ma che dal 2004 è nel museo di San Giusto.
Nel 2018 è stato restaurato ed ha affrontato una lunga trasferta in Cina in quanto è stato richiesto in prestito per la mostra “Antico Egitto in Cina” che ha avuto tre diverse sedi: Hubei Museum di Wuhan, Zhejiang Museum e Tianjin Museum, tra il settembre 2018 e l’agosto 2019. Così ora che è rientrato è più bello di prima… e pensare che ha 3000 anni. nota del Museo
| il sarcofago Panfilli La storia di questo sarcofago è curiosa e tipicamente triestina: la provenienza è ufficialmente ignota anche se si ipotizza Menfi. Sembra che nella prima metà dell'Ottocento fosse stato imbarcato su una nave inglese proveniente dall'Egitto; fece scalo a Trieste per un'avaria e dovette fare una riparazione al cantiere Panfilli, ma non avendo di che pagarla, lasciò il sarcofago in pegno e non tornò mai a riscattarlo. Alla chiusura del cantiere nel 1852, il sarcofago venne spostato nell'atrio di palazzo Panfilli (ma non l'attuale; si trovava al numero 4 di quella che oggi è via Milano). Nel 1950 gli eredi Panfilli lo donarono al museo