Il civico museo Sartorio
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Gli ambienti dei Sartorio
Le cucine
La “stanza del duca” che ospitò il Duca d'Aosta
e il suo ritratto con dedica ai Sartorio
Un saloncino
Il saloncino di Paolina Sartorio, trasferito dalla casa di città
La sala degli antenati coi ritratti dei Sartorio
La stanza da letto
Il salone da ballo con arazzi
La saletta gotica
La biblioteca
col mappamondo datato 1599 ( data scomparsa col tempo) dell'olandese Wilhelm Janszoon ma attualmente considerato della prima metà del Seicento -assieme al suo pendant globo celeste
Le porcellane della famiglia Sartorio
Uno dei Sartorio fu console del re di Sassonia e ne ebbe in dono un bellissimo servizio di porcellana Meissen. Posate e bicchieri invece giungono dalla collezione Rusconi Opuich perché i Sartorio lasciarono la loro argenteria in eredità ai loro parenti.
Un interessante oggetto è questo cofanetto con avori intagliati:
non c'era cartellino né protezione ai tempi della prima foto, ma ai Civici musei fototeca ce n'è un'immagine che è attribuita alla bottega degli Embriachi del XIV secolo, una nota bottega artigiana del Norditalia le cui opere di tipo gotico sono esposte nei maggiori musei. Attualmente è in teca di vetro e il cartellino conferma l'attrinuzione alla bottega degli Embriachi XV secolo
confrontare con questa del Bargello
Nel cortile coperto, accanto a bozzetti e altre opere d'arte, la carrozza dei Sartorio, modello Milord. La passamaneria , restaurata, è della ditta Mitis, che operò a Trieste dal 1890 al 1906
Nel cortile era conservato pure un blocco informe o quasi di marmo, resto del primo monumento a Verdi, danneggiato il 24 maggio 1915 dai moti antitaliani, e poi sistematicamente distrutto nei depositi comunali durante la guerra, le responsabilità sono ancora confuse perchè palleggiate fra i responsabili dell'epoca