Museo d'arte orientale - primo piano: arte cinese
Primo piano: arte cinese
La sala principale ospita vasi di ceramica e porcellana cinese, dai più antichi in ceramica verde giada - il più antico un vaso Sung
I vasi cinesi come tutta l'arte cinese sono divisi, come epoca, in base alle dinastie dinastie la cui successione e collocazione temporale si può ricavare con qualsiasi motore di ricerca.
L'epoca più antica, per i vasi, è quella Shang (1600 - 1046 a C) e Chou /Zhou ( occhio che adesso li scrivono anche in modo diverso) e sono principalmente vasi di bronzo di cui qua a Trieste non abbiamo niente.
Saltando un po' di dinastie durate di menoe di cui non abbiamo nulla almuseo,, ci sono i Tang (600-900), per capirci corrispondenti al nostro Alto Medioevo. Facevano ceramiche bellissime e di cui qua non abbiamo nulla. I Sung o Song sono attorno al Mille (970-1279) e di quest'epoca abbiamo la ciotola di celadon, una ceramica verde, con decorazioni sottosmalto che vorrebbe forse imitare il colore della più pregiata giada.
Abbiamo pure due celadon della dinastia successiva, 1279 1368, gli Yuan (per capirci era uno di loro il Kubilai Khan di Marco Polo).
La successiva dinastia Ming va più o meno dal 1300 al 1600 (1368-1644) per cui possiamo pensarla contemporanea all'ingrosso al nostro Rinascimento, e dal '600 ai primi del Novecento ci sono i Ch'ing o Qing( 1644-1911) che erano una dinastia manciù ma che artisticamente si pone abbastanza in continuità coi Ming.
Ecco un celadon Yuan
La dinastia Yuan era mongola e spesso le loro fiasche hanno aspetti “persianeggianti”. È alla loro epoca che compaiono le prime porcellane bianche e blu. Gli Europei per alcuni secolo non riuscirono ad imitarle, e per questo ne compravano facendosele inviare per terra ma soprattutto per nave, e i Cinesi ne producevano per esportazione. Le chiamavano Kraak, dalla “ caracca ” nave da trasporto.
Come queste Ming, del nostro museo
Queste porcellane poi sono state collezionate in tutta Europa e le vediamo nei salotti cinesi dei grandi castelli centroeuropei. Se non trovavano queste, ripiegavano su quelle più tarde o su quelle giapponesi, come ne vediamo pure a Miramare.
Nel frattempo, gli europei tentavano di scoprire il segreto della fabbricazione della porcellana, e dopo un tentativo della cosiddetta “porcellana dei Medici” in Toscana nel tardo '500, dove c'era già una tradizione, ma di ceramica, furono i ceramisti della Sassonia a scoprire la formula della cosiddetta “porcellana dura” seguita dai francesi con la loro “porcellana tenera”. Non pensiate che non si rompano ugualmente! e crearono anche oggetti biancoblu che imitavano i motivi cinesi.
Dopo i Ming, i Ching o Qing mantennero l'uso del biancoblu, come ancora una foto dei vasi augurali di buon anno con fiori di pesco
anche questo è un piatto Ching che riprende il biancoblu dei Ming è dell'epoca Kangxi 1662-1722 (più o meno contemporaneo a Luigi XIV)
anche questo con draghi
sempre di epoca Qing ma rifacentesi alla produzione Ming questa fiasca biancoblu con draghi, che è stata spesso presa a simbolo del Museo
I vasi Qing poi altre volte sono vivacemente colorati e a seconda del colore predominante sono indicati come “famiglia rosa, famiglia verde”
eccone uno al Museo Famiglia Rosa, Canton. Non venivano tutti prodotti a Canton, ma da là li smistavano e vendevano anche sul mercato occidentale
Questo invece è di epoca Qing ma si rifà ai vasi Ming precedenti, sono i cosiddetti vasi Sangue di bue dal colore. Un tipo di produzione fatta, soprattutto, per il mercato cinese, e che curava solo la forma e la bellezza del colore o a volte di macchie di colore
questo invece è ancora cinese ma per l'esportazione si rifà a modelli europei
altri piatti Qing
i cosiddetti Vecchia Canton rosa
Ci sono anche per confronto porcellane europee a ispirazione orientale
le imitazioni europee
Oltre ai vasi qualche porcellana bianca epoca tarda ottocentesca cinese. Bianco senza sfumature, divinità buddista Guan Yin la dea della misericordia, trasposizione cinese del bodhisattva Avalokiteshvara
Una saletta laterale è dedicata ai tessuti e abiti cinesi